Recensione del pedale Akai Deep Impact SB-1
Voto: 4/5 - Synth vecchio stile con sonorità particolari
L'Akai Deep Impact SB1 è un sintetizzatore per basso ormai fuori produzione e ricercatissimo in tutto il mondo. Da molti è considerato il miglior synth per basso esistente, sebbene sia monofonico e con un tracking non ottimo se paragonato ai nuovi pedali digitali dei nostri tempi. In esso possiamo trovare 9 effetti distinti, alcuni dei quali unici di questo pedale (vedi Dark Bubble), ognuno personalizzabile tramite un selettore a 11 posizioni con cui si possono modificare 10 parametri specifici.
Con il Deep Impact abbiamo a disposizione 9 banche dati, chiamate generalmente preset, in cui possiamo memorizzare uno dei 9 effetti presenti dentro il pedale e personalizzarlo attraverso 10 diversi parametri. I parametri di personalizzazione sono in realtà 11 ma è attraverso quest'ultima posizione che possiamo scegliere il numero dell'effetto da editare. I parametri sono veramente tanti e alcuni fondamentali, tra cui Note On e Note Off, indispensabili per far rendere al massimo il Deep Impact in base al basso che stiamo utilizzando. Una volta selezionato il parametro da modificare (per esempio Decay) agiremo sul potenziometro Preset per modificare il valore a 1 a 9 in base al nostro gusto, il pedale poi salva in automatico le modifiche. Gli altri due potenziometri a disposizione sono Input Level, per regolare il volume di entrata nel pedale, provvisto anche di tre led colorati per avvisarci visivamente della potenza del segnale in arrivo, e Output Level per regolare il livello del volume di uscita.
Il pedale possiede due footswitch: program Up che permette di scorrere i preset che abbiamo memorizzato, senza attivarli, e On/Off che attiva il preset su cui ci saremo fermati o metterà in off il pedale. E' poi possibile collegare tramite entrata jack un altro footswitch di terze parti per avere a disposizione la funzione Program Down, cosa assolutamente superflua. Il Deep Impact è True Bypass grazie ad un relè interno e per funzionare ha bisogno di alimentazione esterna a 9v 180mA, con spinotto stile pedali Boss, a centro negativo.
E' bene specificare che esistono diverse versioni del Deep Impact, in cui differisce il circuito interno. Io ne ho potute identificare due: una dove il circuito appare saldato normalmente e l'altra dove a vista si vedono diverse resistenze e altri componenti saldati a mano sul circuito stampato, una sorta di correzione della prima versione. Un altro modo per poter distinguere queste versioni evitando di smontare il pannello presente sotto il pedale per visionare il circuito è quello di guardare a lato del potenziometro che seleziona i preset: se l'etichetta nera mostra la lista dei preset selezionabili numerati da 1 a 9 saremo in possesso della prima versione, mentre se troveremo scritte che descrivono in breve le caratteristiche del pedale (programmable synth, true bypass e altro) saremo invece in possesso della seconda.
Gli effetti contenuti nel Deep Impact sono:
- DARK BUBBLE: è sicuramente l'effetto più gettonato del Deep Impact, che ricorda il suono di sintetizzatore tipico di una tastiera. E' stato utilizzato per incidere la linea di basso principale nella canzone Time Is Running Out dei MUSE e questo ha contribuito a rilanciarne la fama. Da notare che il suono dell'effetto cambia in base al livello del volume in entrata. Nel caso dei MUSE il livello è stato impostato al massimo!
- HARDCORE: filter simile a Dark Bubble ma con più corpo.
- KITAROH BASS: effetto stile Moog con un leggero envelope filter.
- BRIGHT SYNTH;
- BRATS;
- FAT BOTTOM;
- MAJESTY;
- HOT SPACE;
- HICCUPS.
Questo pedale per poter lavorare al meglio è vincolato dalla trasparenza del segnale che riceve: il segnale deve infatti essere pulito, altrimenti si avvertiranno diversi sfarfallii nell'effetto scelto, causa del non corretto tracking delle note. Risulta quindi consigliabile posizionarlo tra i primi nella catena dei pedali che utilizzeremo. Possiamo comunque aiutarci attivando un compressore prima di esso.
L'Akai Deep Impact è un synth veramente valido, su cui i bassisti non possono evitare di posare gli occhi, soprattutto se fan dei MUSE perché presente nella pedaliera di Chris Wolstenholme da una vita. Ultimamente il prezzo di mercato di questo pedale è veramente alto anche se rivenderlo allo stesso prezzo di acquisto non risulta difficile.. E' sicuramente da provare almeno una volta nella vita!!
Se invece volessi utilizzare un filter più economico potresti optare per il Digitech Bass Synth Wah, di dimensioni standard e con sette effetti molto carini al suo interno.