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Recensione del pedale ZVEX Woolly Mammoth

| Alberto Dessì

Voto: 3/5 - Fuzz dal suono unico ma difficile da gestire

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Il Zvex Woolly Mammoth è stato uno dei primi pedali creati dall'americano Zachary Vex, questo in particolare deriva da una variazione del circuito del famosissimo Fuzz Face, rendendolo più aggressivo e molto meno domabile. Possiede 4 controlli, di cui alcuni molto particolari. Dall'Output si regola il volume dell'effetto e da Eq si agisce sull'equalizzazione. Con il controllo Pinch iniziano le funzioni interessanti, infatti con questo potenziometro si modifica la forma d'onda del suono, quindi la sua struttura armonica, proprio come in un sintetizzatore. Questo controllo funge anche da Gate. Infine il Wool aumenta e diminuisce lo spessore della nota.
Il suono del Woolly Mammoth si avvicina davvero molto a quello di un synth e le sue dimensioni contenute lo rendono molto pratico permettendogli di essere inserito senza difficoltà in pedaliera. L'unica pecca che accomuna tutti i pedali ZVEX è il fatto di essere stati creati in posizione orizzontale, nulla però impedisce di posizionarli in verticale quando inseriti in pedaliera... o anche in diagonale! ;)

Il circuito del Mammoth è stato creato per funzionare in modo ottimale con segnali passivi, quindi se vuoi utilizzare una chitarra o un basso con pickup attivi (che hannno bisogno della batteria a 9 Volt per funzionare) il suono sarà molto diverso dall'originale, più cupo e meno dinamico. Può essere alimentato sia tramite batteria che tramite alimentatore esterno a 9V DC ed il suo consumo dovrebbe essere intorno ai 4mA.
Come tutti i pedali ZVEX anche questo è dipinto a mano, caratteristica che lo rende molto costoso. Esistono però molti cloni Made in Italy a prezzi onesti, il bassista del mio gruppo ABSOLUTE - MUSE Tribute Band ed io ci siamo trovati particolarmente bene con quello realizzato da FT Elettronica.

Il Woolly Mammoth è un pedale stupendo ma possiede un suono difficile da inserire in molti contesti musicali, in più presenta lacune dovute alla natura del suono, può capitare infatti di avvertire differenze di volume tra una nota e l'altra mentre si sta suonando, è bene quindi utilizzarlo sempre abbinato ad un compressore. Come per il Fuzz Factory, anche con questo pedale bisogna provare molti settaggi prima di trovare quello giusto per il proprio strumento e serve del tempo per poter imparare ad utilizzarlo al meglio. Detto questo, il Mammoth è uno dei pedali che hanno reso unico il sound del bassista dei MUSE, Chris Wolstenholme, che lo utilizza ormai da più di 10 anni!

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